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martedì 24 dicembre 2013

NEUROPATIA MOTORIA MULTIFOCALE, OGGI ESISTE UNA TERAPIA


Per questo la terapia con immunoglobuline deve essere considerata la prima opzione terapeutica, perché è in grado di evitare al paziente unadisabilità che ...





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http://www.disabili.com/medicina/articoli-qmedicinaq/29427-neuropatia-motoria-multifocale-oggi-esiste-una-terapia

Auto nel posto disabili, multati


Blitz contro i parcheggiatori abusivi nei posti riservati ai disabili. Lo hanno effettuato i carabinieri sul piazzale del Bennet di San Martino. Hanno elevato tre ...




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http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/12/23/news/auto-nel-posto-disabili-multati-1.8357680

Il nuovo Isee, un indicatore in tempo di crisi







Luci e ombre del nuovo strumento elaborato dagli esperti del governo. Dalla nebulosa degli Isee zero, ai disabili e agli anziani. Fino ad arrivare alle novità per i ...




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http://www.rassegna.it/articoli/2013/12/20/107835/il-nuovo-isee-un-indicatore-in-tempo-di-crisi

sabato 31 agosto 2013

Messina: "Diversamente Insieme" tavola rotonda dedicata ai disabili

A Messina "Diversamente insieme" la manifestazione spettacolo si svolgerà lunedì 2 settembre all'ex Irrera a Mare nell'area fieristica  e si dividerà in tre momenti: nel pomeriggio alle 18.30 ci sarà un importante momento di riflessione con una Tavola Rotonda dedicata ai disabili e alla loro integrazione "Disabilità oggi: dall'informazione alla integrazione" interverranno: prof. Marianna Gensabella Furnari, prof. Gaetano Tortorella, dott. Matteo Allone, dott. Vittorio Cannata e l'assessore alle politiche sociali del Comune di Messina Antonino Mantineo, moderatore Giuseppe Ruggeri.



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martedì 27 agosto 2013

Falsi invalidi, sotto inchiesta in 197: ci sono due ex parlamentari e 74 medici

... posti di lavoro riservati alle categorie protette o, più semplicemente, di ottenere agevolazioni ai fini assistenziali da parte dei propri familiari».



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sabato 27 luglio 2013

“Multe” dei cittadini a chi ruba il posto riservato ai disabili

 

Mattino Padova-
I parcheggi per disabili, infatti, permettono ai portatori di handicap di aprire completamente la portiera e dunque di scendere in autonomia dalla ...



Dipingono strisce disabile intorno ad auto: multato

La Repubblica Milano.it
Un automobilista di Monza parcheggia regolarmente l'auto, ma gli addetti alla segnaletica gli dipingono intorno la linea gialla che delimita i ...


Invalidità, super lavoro all’Asl. «Ma si rischia lo stop all’Inps»



Una piaga per i veri invalidi, prima di tutto: «I falsi ciechi tolgono ai ciechi veri il lavoro, l'indennità di accompagnamento, la pensione e la ... 

I disabili contro la riforma dell'ISEE: ecco perche

... di sostegno riservate a queste classi di invalidi, comprese le indennità ... tutelare la propria 
salute nei luoghi di lavoro e sono rimasti invalidi.

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mercoledì 3 luglio 2013

SUPERABILEX SOSTITUZIONE AUTOMOBILE ACQUISTATA CON IVA AGEVOLATA

DOMANDA
Causa peggioramento delle mie condizioni di salute, vorrei cambiare la mia auto acquistata meno di due anni fa con gli incentivi della legge 104, per comprarne una con ausili più adatti alle mie ridotte capacità di movimento.
Come devo fare per non dovere pagare la differenza dovuta all'iva agevolata, in quanto per l'appunto sono nella necessità di dover cambiare auto, prima che siano passati i due anni da quando l'ho acquistata? Ho letto che la legge mi permette di cambiarla, ma non specifica come ed entro quanto devo ricomprare quella nuova con le opportune modifiche.

domenica 30 giugno 2013

Pensione di inabilità 100% presupposto reddituale


Il Consiglio dei Ministri, in data 26/6/2013, ha posto definitivamente fine alla questione del calcolo della situazione reddituale ai fini dell'ottenimento della pensione di inabilità 100%.
Come si ricorderà, alcune sentenze, anche recenti, della Corte di Cassazione, avevano statuito che il reddito da tenere presente ai fini della pensione di invalidità civile totale dovesse essere quello del beneficiano cumulato con quello del coniuge.
Tale interpretazione contrastava con una prassi trentennale del Ministero dell'Interno e dell'INPS che, invece, facevano riferimento al solo reddito dell'invalido con esclusione di quello del coniuge.
Questo principio è stato definitivamente sancito dal legislatore con il Decreto Legge del 26/6/2013.
Allo stato non è disponibile il testo della normativa anche se circolano delle bozze; conseguentemente, non appena il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ne sarà esplicitato il contenuto anche con riferimento ai procedimenti amministrativi e giurisdizionali in corso. Con l'adozione della richiamata normativa è stata finalmente premiata l'azione incessante dell'ANMIC che, in ogni legislatura e a partire dagli anni '80, ha cercato di sensibilizzare il
Parlamento sulla questione, facendo anche presentare analoghi disegni di legge che però non avevano mai trovato approvazione.
Oggi possiamo affermare che, in un periodo di recessione, il risultato raggiunto con contributo determinante dell'ANMIC è eccellente in quanto difende erantisce la posizione di tanti invalidi totali già penalizzati da una provvidenza economica insufficinte e che rischiavano di perdere tale beneficio per effetto dell'orientamento interpretativo della Cassazione.

Il Presidente Nazionale ANMIC
Giovanni Pagano





Per maggiori informazioni:http://lavoro-news-concorsi-l68-99edisabili.blogspot.it/2013/06/pensione-di-inabilita-100-presupposto.html

mercoledì 15 maggio 2013

Perché un montascale?


Quando si pensa ad un montascale lo si immagina come un ausilio indispensabile alle persone disabili, che possono così salire e scendere le scale sia nella propria abitazione che in luoghi pubblici. Ed in effetti è così, ma solo in parte.
 Ci spieghiamo meglio. La definizione di montascale che abbiamo appena dato, e che corrisponde all’idea che del montascale hanno la maggior parte delle persone, è corretta, ma è molto limitata. Il montascale non è uno strumento prezioso solo per le persone invalide ma anche per tutti quegli anziani che, a causa dell’età, si trovano costretti a fare improvvisamente i conti con una capacità motoria ridotta. Negli ultimi 150 anni è cresciuta notevolmente l’aspettativa media di vita in tutta Europa. Pertanto è cresciuto anche il livello di qualità della vita nella terza età.
Le aspettative sono piuttosto alte, oggi anche dopo i sessantacinque anni si vuole giustamente conservare la propria indipendenza. Si vuole essere autonomi, magari vivere da soli mantenendo la propria mobilità. Il desiderio più forte è proprio quello di continuare a vivere appieno e liberamente la propria casa, senza limitazioni o aiuti. Ma cosa accade se gli acciacchi dell’età riducono la mobilità e salire le scale diventa tutto d’un tratto una fonte di fatica o, peggio ancora, di pericolo? Quando questo accade il proprio benessere è inevitabilmente compromesso.
La propria casa non è più pienamente abitabile, e proprio nella terza età essa rappresenta il centro principale della vita, il luogo che dovrebbe garantire il maggior livello di comfort e di relax. E’ proprio affinché questa immagine non venga irrimediabilmente alterata che serve un montascale.
L’installazione di un montascale è quindi non solo un’efficace soluzione per non perdere la propria mobilità quotidiana ma anche un modo per non perdere il comfort abitativo di un tempo. Grazie ad un montascale le persone anziani possono aggirarsi tra le stanza del proprio appartamento senza aver bisogno di ricorrere continuamente all’aiuto di familiari o amici.
Questo comporta non poco: regala alla persona con difficoltà di deambulazione una nuova qualità della vita, rafforzando anche la sua autostima. Mantenere la propria autonomia, infatti, è molto importante anche a livello psicologico, per conservare la fiducia in se stessi e la serenità necessaria per affrontare positivamente la vita di tutti i giorni.
Dunque non associate più il montascale alle persone invalide, sarebbe una grande limitazione delle funzioni che questo strumento assicura. Del resto in molti hanno iniziato a capire l’utilità di questo dispositivo nella terza età, e la dimostrazione sta nell’ingresso di un numero sempre maggiore di montascale nelle case degli italiani e del resto degli europei.
Quanto proprio alla possibilità di installazione, c’è ancora qualcuno che si domanda se ci sia bisogno di una scala “speciale” per poter portare un montascale a casa propria. Assolutamente no, i montascale possono essere installati ovunque. E’ chiaro che ogni tipo di scala avrà il suo montascale, ma ricordate che perfino quelle più curve, ripide o strette si prestano a questo tipo di intervento, di norma senza alcuna opera muraria.
Articolo realizzato da Alessandro Vigini fondatore di Montascalex.it

martedì 2 aprile 2013

Pensione di invalidità: nuova sentenza pro limiti di reddito famigliari

La questione sui limiti reddituali da applicare per la  pensione 
agli invalidi civili  è stata al centro di un dibattito che torna 
a infuocarsi. L'occasione è la nuova Sentenza (la numero 
7320 del 22 marzo 2013, Sezione lavoro) che la Corte 
di Cassazione ha emesso a questo proposito, ribadendo 
come, per quanto riguarda l'invalido totale, il reddito a cui 
fare riferimento non è solo quello individuale, ma deve essere 
sommato a quello del coniuge, in caso di persona coniugata.

Vale la pena sottolineare che questa sentenza riguarda solo il 

caso di specie (il ricorso di una donna romana), quindi non 
ha valore di legge né si tratta di disposizione amministrativa 
che interessi la totalità degli invalidi che percepiscano pensioni 
o assegni di invalidità. Premesso ciò, la sentenza non depone 
favorevolmente sulla questione dei redditi da considerarsi 
per l'erogazione delle provvigioni, considerando che l'argomento 
necessita comunque di una ridefinizione. 
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domenica 27 gennaio 2013

Disabilità: nuovo attacco al diritto al lavoro


Il Ministero del Lavoro ha dunque licenziato la bozza di decreto che dovrebbe rivedere le disposizioni sui cosiddetti esoneri parziali per le aziende obbligate all’assunzione dei lavoratori con disabilità.
Quella dell’esonero parziale è un’opportunità ammessa dalla Legge 68/1999, in casi eccezionali e che consente alle aziende, in particolari situazioni, di essere parzialmente sollevate dagli obblighi di assunzione, a fronte di versamenti onerosi nemmeno troppo gravosi.
Purtroppo, negli anni, per questa opportunità le maglie sono state sempre più larghe, nonostante le reiterate proteste delle associazioni e del sindacato.
Dal nuovo decreto ci si attendeva che vi fosse un deciso intervento restrittivo e di buon senso per restituire posti di lavoro e un impiego dignitoso a migliaia di persone con disabilità.
Purtroppo il testo del decreto che verrà sottoposto il 24 gennaio alla Conferenza Stato Regioni tradisce ampiamente queste aspettative.
“Il testo del decreto allarga ancora le maglie degli esoneri parziali, consente nuove e più ampie scappatoie, beffando le aspettative delle migliaia di persone con disabilità escluse dal mondo del lavoro”. Così, molto duramente, commenta Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, dopo la lettura del decreto.
“Chiediamo alla Conferenza Stato Regioni, chiamata ad esprimere un parere vincolante sullo schema di decreto, di respingere il documento e di chiederne una nuova e più garantista stesura. Anche alle Regioni conviene contare su Cittadini inclusi al lavoro, anziché persone discriminate da affidare ai servizi sociali per interventi tristemente riparatori”.

Giornata della memoria: non dimentichiamo i disabili


Il 27 gennaio si celebra in Italia laGiornata della memoria, che ricorda l’olocausto di milioni di ebrei e le altre vittime dei campi di sterminio nazisti: rom, sinti, omosessuali, testimoni Geova, popolazioni dell’Est Europa, oppositori politici.
C’è, tuttavia una pagina di quella barbarie che viene spesso ignorata.
Una pagina che, invece, va riportata all’attenzione delle nostre coscienze.
È quella che riguarda le almeno 80.000 persone disabili oggetto duna sistematicoperazione disterminio avviata da Adolf Hitler al fine di eliminare i «connazionali improduttivi»”.
Il primo passo di questo delirante progetto fu compiuto nel 1939, quando, attraverso un Decreto ministeriale che imponeva la dichiarazione dei neonati “deformi”, venne avviato un programma di soppressione dei bambini con difetti fisici e mentali.
Poco dopo la nascita i neonati venivano tolti con l’inganno o con la forza e l’uso di minacce alla famiglia e trasferiti in “reparti per l’assistenza esperta dei bambini”, che altro non erano se non strutture per l’eutanasia.
Il loro destino era segnato, cambiava solo il metodo scelto per la loro “eliminazione”: venivano lasciati morire per inedia o avvelenati con dosi massicce di farmaci quali la morfina, il luminal, il veronal e il bromuro.
Ne vennero uccisi in questo modo, secondo le stime più prudenti, almeno 5.000.
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